martedì 5 agosto 2014

Recensione: Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij

Buondì miei fiorellini,
come vedete sono tornata in tutta la mia bellezza (o bruttezza?) e, tra poco tornerò anche nei vostri blog. Con i commentini, ovviamente.
Volevo dirvi che comunque, dovrò fare qualche taglio causa poco tempo. I tagli non sono ancora stati decisi (decido di fare le cose che mi rattristano per ultime), ma credo che consisterà solamente nel far apparire alcune rubriche una/due volte a mese. Ma sono cose tristi di cui vi parlerò più avanti.

Autore: Fëdor Michajlovic Dostoevskij  
Titolo: Le notti bianche
Prezzo: € 6,00
Pagine: 160
Editore: Newton



Il tema del 'sognatore romantico', dell'eroe solitario che - come l'"anima bella" schilleriana che vive nel regno dell'ideale e dell'utopia estetica più astratta - trascorre i suoi giorni immerso nella dimensione del sogno, in un paradiso di illusioni, malinconicamente sofferente e lontano dall'incolore e consueta realtà dell'esistenza quotidiana, percorre come un filo di Arianna questo racconto. In una notte bianca, crudelmente reale, passeggiando solitario l'eroe del racconto incontra sul lungofiume una ragazza che risveglia in lui il sentimento dell'amore - il simbolo della temuta vita reale -, e coraggiosamente egli decide di fuggire dal regno dei sogni, e delle fantasticherie in cui trascorre i suoi giorni, aprendosi alla vita. Ma quando la ragazza gli rivela di amare un altro, la sua speranza svanisce, annullata dalla crudele vendetta del destino, ricacciata nella dimensione del sogno, a un tempo capace di dare felicità e sofferenza. Un regno delle illusioni che è anche metaforicamente simbolo del male.

Un sognatore, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, durante una sua passeggiata notturna incontra, sul lungofiume, una ragazza che risveglia in lui il sentimento dell'amore. Lei si chiama Nasten'ka, è una diciassettenne e viene subito colpita dal carattere timido e impacciato di lui, tanto che si incontrano di nuovo la notte dopo. Il romanzo si svolge in quattro notti, durante le quali i due si aprono l'uno all'altra, il protagonista rivela tutto il suo distacco dalla realtà, e il suo mondo di fantasie, tetro e illusorio, mentre lei si sfoga sulla sua vita privata, ovvero racconta che vive sotto il controllo di una vecchia nonna cieca che arriva persino ad appuntare il proprio vestito a quello della ragazza con uno spillo, e che sta aspettando, da un anno ormai, il suo amore perduto, un inquilino della nonna che, dopo la sua rivelazione d'amore, le aveva chiesto un anno di attesa, data la povertà di lui, senza però prometterle nulla. Passato l'anno, Nasten'ka invia una lettera al coinquilino e fissa un incontro per la notte, che non avverrà. Quindi, decide di dimenticarlo, seppur con scarsi risultati, e anche in lei pare esser nato lo stesso sentimento che prova il sognatore.

Io sono un sognatore; ho vissuto così poco la vita reale che attimi come questi non posso non ripeterli nei sogni.

Un libro che, visto da fuori, può sembrare un libro da leggere in treno o in macchina. O in aereo. Insomma, quando si è in viaggio. Può sembrare il libro che non ha bisogno di attenzione. E' un libro dalle poche pagine, ma non fatevi imbrogliare: è un libro complicato. Un libro che nasconde, al suo interno, tante piccole storie che solo i più attenti coglieranno. O forse solo i sognatori. Come il nostro protagonista.
Sono sicura che tanti - come me - si ritroveranno in questo personaggio. Personaggio leggermente sfumato, oserei dire. E per sfumato intendo dire non esistente. E per non esistente intendo dire che è monotono e che la sua monotonia lo porta ad essere una macchia sul mondo. Una macchia che vaga, vaga, vaga e non ha casa. Né famiglia.
E' sempre difficile commentare i classici, è sempre difficile perché con qualunque attenzione vengano letti, molte cose rimarranno comunque sconosciute. In questo romanzo credo di aver compreso tutto, ma sono sicura che la prossima volta che lo leggerò, scoprirò qualcosa di nuovo. Quindi mi smentisco subito dicendo che non ho capito tutto di questo libro. Ma è un'incomprensione piacevole.

[…] allora senti che la fantasia, quella inesauribile fantasia, alla fine si stanca, si esaurisce in quella tensione permanente perché maturata, abbandona gli ideali presognati: essi cadono in polvere, si spezzano in frammenti; e se non esiste un'altra vita, allora ci tocca di costruirla con questi frammenti.

Libro dolce e poetico, nostalgico. Un libro che non si dimentica, nonostante le settantacinque pagine.
Sono cosciente di non starvi dicendo nulla di davvero utile per capire o meno se leggere questo libro, ma qui la storia è differente: non è un fantasy/mistery/romance/o altro in cui in base alla trama capiamo o meno se il libro ci interessa. Sono sicura che leggendo la trama di questo libro nessuno ne è rimasto entustiasto e anche io, devo essere sincera, non lo sono stata, ma è la storia, è il modo in cui è narrato, è la malinconia e l'amore dei personaggi. Sono questi i componenti che mi hanno resa entusiasta.
E' un grande libro e, proprio perché può essere letto in un pomeriggio (preferibilmente freddo), vi consiglio di leggerlo e amarlo. Amarlo e rivolgervi a lui un po' come se fosse un segreto. Vostro e basta.

[...] perché non ci comportiamo tutti come fratelli? Perché anche l'uomo migliore è come se nascondesse sempre qualcosa all'altro e gli tacesse qualcosa? Perché non dire subito, direttamente, quel che si ha nel cuore, se sai che non parlerai al vento? Altrimenti ognuno appare più severo di quanti in effetti sia, come se tutti temessero di offendere i propri sentimenti palesandoli molto velocemente...

Come vedete, non ho voluto dire troppo di questo libro (e ammetto di non esserne capace, in questo caso). Ho voluto lasciarlo un po' misterioso, sperando che qualcuno lo prenda in mano e lo possa leggere. Sono sicura che qualcuno di voi lo farà. Ne sono sicura.

8 commenti:

  1. Anche a me è piaciuto abbastanza!!! ^^

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  2. Non conoscevo questo libro... ma sembra molto interessante una lettura matura ed ogni tanto ci proprio vuole....e poi come dici tu nostalgica... è vero la trama non attira moltissimo... ma la recensione lo mette su tutt'altra luce.... grazie.. ci farò un pensierino !

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  3. Quest'anno una delle prof della mia scuola ha organizzato un corso di scrittura creativa sul sogno. All inizio mi sono trovata un po' spaesata ma, man mano che le lezioni andavano avanti mi sono appassionata molto all'argomento. Non ho mai letto nulla di Dostoevskij e credo proprio che questo sarebbe un buon inizio.

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  4. Questo libro mi ha colpita molto, sia per la storia in sé che per la meravigliosa ambientazione e le descrizioni! E non è per niente un classico pesante, molto veloce da leggere :3

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