non so io sia l'unica a pensarla, ma credo che le feste stiano passando troppo velocemente. Ci stiamo già avviando verso il 2015 e, non so perché, il nome non mi suona bene. Poi so già che farò una fatica tremenda a scrivere le date per il primo mese.
Titolo: Moon Dance (Vampire for Hire - Vampiri Offresi #1)
Autore: J.R. Rain
Editore: Giunti
Pagine: 268
Prezzo: € 15,00
Autore: J.R. Rain
Editore: Giunti
Pagine: 268
Prezzo: € 15,00
Moglie, madre, investigatrice privata e... vampiro. Fino a sei anni fa, l'agente federale Samantha Moon era la perfetta mamma americana con una monovolume parcheggiata davanti a casa. Ma qualcosa di incredibile le ha stravolto la vita. Adesso non sopporta la luce del sole, deve indossare sempre occhiali scuri, dormirebbe tutto il giorno mentre di notte è vispa, affamata e fredda come un rettile. Per tutti soffre di una strana malattia della pelle, ma la verità è un'altra. E ora, nella sua nuova attività di investigatrice privata, è alle prese con un caso alquanto intrigante: chi ha tentato di uccidere con cinque colpi in testa - ma invano! - Kingsley Fulcrum, l'affascinante cliente a cui di tanto in tanto, soprattutto con la luna piena, sfugge un latrato? Tra un marito impietrito dalla sua repellente metamorfosi, e un cyber amico a cui ha confidato tutti i suoi segreti, l'unica speranza che Samantha Moon ha di tornare come prima è un misterioso medaglione dai poteri magici. E questo è solo l'inizio...
Quindi mi affrettai a scendere i gradini dell'ingresso e attraversare il vialetto per raggiungere il garage. Il mio sogno era avere una casa con garage annesso, ma per il momento dovevo farmi la mia corsetta quotidiana. Una volta lì, al riparo dalla luce abbagliante del sole primaverile, ripresi a respirare. E anche a sentire l'odore della mia carne bruciacchiata. Che schifo.
Anthony domandò: "Mamma, perché sei sempre... fredda?". "Mamma è malata" risposi. In un certo senso, ero molto malata. "Morirai presto?" chiese. "No" dissi. "Mamma non morirà per un bel pezzo." "Bene!" esclamò lui. "Ma è una malattia che ci puoi attaccare?" chiede Tammy, che era sempre stata quella più prudente. "No" risposi. "Non è possibile."
Mi avvicinai al muro coperto dai rampicanti e mi dieci una rapida occhiata intorno. Non c'era in giro nessuno. La strada era vuota. Il muro di fronte a me era alto tre metri e orlato di punte di ferro. Punte, paletti, piccozze, chiodi di giunzione ferroviaria: ovviamente era tutta roba che mi rende nervosa. Che diavolo, una volta sono rabbrividita alla vista di uno stuzzicadenti.
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