lunedì 3 novembre 2014

Painters I love: Vincent van Gogh

Buongiorno a tutti,
come vedete oggi ho deciso di postare Painters I love. La scorsa puntata ha riscosso molto successo, se vogliamo così dire. E' piaciuta a molti, quindi non vedevo l'ora di ri-proporvela.
Anche il pittore di oggi, come lo scorso, è uno dei miei preferiti.

« Anche se seguito a produrre opere nelle quali si potranno ritrovare difetti, 
volendole considerare con occhio critico, esse avranno una vita propria e una ragione d'essere che supereranno i loro difetti, 
soprattutto per coloro che sapranno apprezzarne il carattere e lo spirito. 
Non mi lascerò incantare facilmente, come si crede, nonostante tutti i miei errori. 
So perfettamente quale scopo perseguo; e sono fermamente convinto di essere, nonostante tutto, sulla buona strada, quando voglio dipingere ciò che sento e sento ciò che dipingo, per preoccuparmi di quello che gli altri dicono di me. 
Tuttavia, a volte questo mi avvelena la vita, e credo che molto probabilmente più d'uno rimpiangerà un giorno quello che ha detto di me e di avermi ricoperto di ostilità e di indifferenza. Io paro i colpi isolandomi, al punto che non vedo letteralmente più nessuno »
- Vincent van Gogh

Vincent Willem Van Gogh nasce il 30 marzo 1853 a Groot Zundert ed ebbe, a causa della sua estrema sensibilità di artista, una vita molto tormentata.
Figlio di un pastore protestante, mentre ancora vive a Zundert, Vincent esegue i suoi primi disegni. Inizia invece le scuole a Zevenbergen.
Terminati gli studi, va a lavorare come impiegato nella succursale della casa d'arte parigina Goupil e Cie, successivamente nelle sedi dell'Aja (dove compie frequenti visite ai musei locali), di Londra e di Parigi. Nel maggio del 1875 viene definitivamente trasferito a Parigi.
Il trasferimento nella città francese, dove già risiede il fratello Theo, segna l'inizio del periodo appunto francese, interrotto solo da un breve viaggio ad Anversa alla fine dello stesso anno. Molto del suo tempo lo spende assieme al fratello e i due, da quel momento, iniziano una corrispondenza che durerà tutta la vita e che rappresenta ancora oggi il mezzo migliore per studiare le opinioni, i sentimenti lo stato d'animo e la pittura di Vincent.

Dopo una serie incredibile di alti e bassi, sia fisici che emotivi e mentali, e dopo aver prodotto con incredibile energia una serie sconvolgente di capolavori, Vincent Van Gogh muore nelle prime ore del 29 luglio 1890, sparandosi in un campo nei pressi di Auverse. Il funerale ha luogo il giorno dopo, e la sua bara è ricoperta di dozzine di girasoli, i fiori che amava così tanto.
(da http://www.vangoghgallery.it/)
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Riva della Senna

Vaso con dodici girasoli

Vaso di altee

Notte stellata sul Rodano

Terrazza del caffè la sera

Pesco in fiore

Notte stellata

Iris

Campo di grano con cipressi

Ramo di mandorlo fiorito

Ulivi

Veduta di Arles con iris

8 commenti:

  1. Come l'altra volta Saretta mi ripeto, mi piace moltissimo anche Vincent!!! *--*

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  2. Ciao Saraaa... Van Gogh non è tra i miei preferiti, ma adoro Notte stellata sul Rodano, quel blu profondo e le pennellate. *w*
    Invece non conoscevo Vaso di altee, mi sembra quasi più bello dei girasoli xD

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  3. Le 'notti' di Van Gogh sono per me tra quanto di più bello ci sia in ambito artistico *-* Ti trasmettono gli odori, l'aria, le presenze che accompagnano il buio...

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  4. Wow, il quadro del ramo di mandorlo non lo conoscevo, è meraviglioso!!
    E ti dirò, la Notte stellata sul Rodano forse mi piace più della "classica" Notte stellata! *-*

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    Risposte
    1. Giapponismo. Molte tele (400, se ricordo bene) rappresentano questo suo interesse. Oltre al Ramo di mandorlo fiorito, mi vengono in mente La cortigiana e l'Albero di prugna in fioritura (bellissimi tutti, a mio parere).
      Io non saprei proprio scegliere tra le due Notti, Frannie. Sono affezionata alla Notte stellata perché è stato il primo di Van Gogh di cui io mi sia innamorata (hanno seguito, poi, tutti gli altri).

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